La nostra vita è una piccola finestra sulla vastità delle conoscenze universali e questo è sempre più percepibile se rapportata ai millenni in cui si manifestarono le grandezze dei popoli antichi.
Ciò che è realmente accaduto nel passato non sarà mai possibile comprimerlo e ridurlo ai pochi anni di studi scolastici. Tale preparazione resterà pur sempre valida come un sottile strato di infarinatura preliminare, ma non potrà mai darci le risposte a profonde e annose domande sull’umanità, destinate a rimanere taciute.
Una di queste è l’origine del sangue Rh- negativo.
Cosa significa avere sangue con Rh- negativo?
L’85% della popolazione mondiale possiede sangue Rh+ positivo, positivo, quindi, al fattore Rhesus. Questo significa che, sui globuli rossi, vi è una proteina chiamata Rhesus, ereditata dai primati per evoluzione, in grado di creare una grave incompatibilità ematica se il sangue con Rh+ venisse somministrato a quegli individui privi di questo fattore sui propri globuli rossi.
La reazione immunitaria in quel caso è totale perché genetica e l’individuo antiRhesus con sangue Rh- negativo (negativo ai geni Rhesus), contaminato con sangue Rh+ positivo, ha soltanto 72 ore di tempo per poter pulire il suo sangue con immunoglobuline anti Rh e trasfusioni con altro sangue Rh- negativo compatibile. Altrimenti si muore.
Al contrario, se si dovesse somministrare il sangue Rh- negativo a un individuo Rh+ positivo non accadrà mai nulla perché l’Rh- negativo essendo privo dell’Rh non potrà mai creare reazioni a chi quella proteina derivante dai geni Rhesus, ce l’ha già.
Le immunoglobuline anti Rh
La chiave di tutto sono le immunoglobuline anti Rh. Chi le crea queste immunoglobuline?
Tali elisir salvavita vengono prodotte da Rh- negativi che ricevono una trasfusione sbagliata oppure da donne Rh- negative gravide di bimbi Rh+ che in qualche modo, venendo a contatto con il sangue del feto, si sensibilizzano contro l’Rh+ producendo immunoglobuline killer contro il feto, con lo scopo finale di mettere fine alla gravidanza ritenuta geneticamente incompatibile.
La scienza, con la scoperta di queste importanti immunoglobuline anti Rh, ha permesso di intervenire anzi tempo nelle gravidanze con incompatibilità materno fetale, iniettando nella madre Rh-,dosi di immunoglobuline anti-Rh per silenziare e rendere invisibile il feto al suo sistema immunitario, in modo da non far produrre le proprie di immunoglobuline contro il feto e portare quindi avanti la gravidanza in tutta tranquillità.
Ma cos’è in realtà l’Rh negativo, da dove arriva e perché esiste?
Oggi la scienza ci risponde che l’Rh- negativo è una mutazione avvenuta millenni fa e che ha prodotto dei globuli rossi privi della proteina Rhesus che normalmente si trova sull’85% dei globuli rossi che compongono il sangue umano su tutta la Terra, e lo afferma senza dirci però come e perché ciò sia avvenuto. Questo ha lasciato spazio a varie teorie, tra le quali la più diffusa è quella degli antichi astronauti. Essa vuole che in qualche modo millenni fa, siano giunti esseri senzienti da un altro mondo e sarebbero intervenuti nel genoma umano evolvendolo e facendogli ereditare una parte del loro patrimonio genetico ovviamente differente dai primati e quindi privo dei geni Rhesus.
Di buon grado ci sentiamo di dover dare ragione alla scienza: l’Rh- negativo è senz’altro una mutazione, ma a differenza di qualsiasi altra mutazione genetica merita una particolare attenzione perché è di natura deletiva. Cosa vuol dire? Significa che l’organismo si è privato per delezione di qualcosa che riteneva superfluo e che non servisse più. E cosa nello specifico la natura avrebbe ritenuto superfluo per alcuni individui?
Vediamo meglio. In realtà L’Rh- negativo non manifesta solo l’assenza della proteina Rh Rhesus sui globuli rossi, ma anche di un’intera zona del cromosoma 1 del DNA dove questa proteina è geneticamente codificata.
Ogni proteina infatti è manifestazione di geni presenti nel DNA. Il sistema Rh nello specifico è codificato da geni presenti nel cromosoma 1 il più grosso cromosoma umano. Essi rappresentano il collegamento evolutivo ed ereditario tra tutti i primati che nel complesso possiedono tutti questa proteina sulla stessa sezione del DNA.
Qual è, quindi, la prima particolarità?
La prima “anomalia” è che, su 625 specie di primati sulla Terra, tale mutazione si è verificata solo nell’uomo. L’uomo è l’unico primate su 625 specie di primati a possedere sangue Rh- negativo manifestando la delezione verso i geni arcaici e altamente ereditari come il sistema Rhesus. E questo di per sè ha una innegabile singolarità. Perché è avvenuto solo nell’uomo che guarda caso è un essere senziente e tecnologico?
Ricordiamoci che stiamo parlando di un intero segmento di cromosoma non di sola “polvere” sui globuli rossi.
La seconda particolarità
Una seconda anomalia è che in natura ogni volta che si è verificata una mutazione per delezione si è osservata una menomazione genetica. In sintesi la delezione è sempre servita per scartare qualcosa di non utile per l’evoluzione. Il sistema per delezione infatti crea per definizione mutazioni menomanti che ne impediscano la riproduzione.
Nel caso dell’Rh- negativo invece assistiamo ad una mutazione per delezione che ha prodotto qualcosa che non solo non ha creato menomazioni ma si è anche reso perfettamente riproducibile ed ereditabile. Un caso assolutamente nuovo ed unico. Già solo questo meriterebbe studi genetici molto più approfonditi.
Quale sarebbe infatti il vantaggio evolutivo di avere sangue negativo ai geni Rhesus?
La terza particolarità
Arriviamo quindi a considerare una terza particolarità questa volta di aspetto storico.
Dalla scoperta del sistema Rh, prima della Seconda Guerra Mondiale alcuni osservarono statisticamente altri aspetti genetici associati a tale condizione come ad esempio la pressione sanguigna più bassa e la pelle più fresca negli Rh- negativi, o fenotipi nordici come coloro che hanno capelli tendenti al rossiccio e occhi tendenti al verde-azzurro, predisposizione alle arti, sistemi immunitari più genoresistenti e via di seguito. Cosa questa che durante la Seconda Guerra Mondiale rese questo sangue il casus belli tanto ambito dalla teoria Ariana del super uomo come prodotto di una progenie celeste, tale da essere selezionato e riprodotto nei laboratori nazisti del programma Lebensborn con la nascita di centinaia di bimbi con sangue puro.
La storia ha poi ovviamente fatto il suo corso sfatando ogni genere di falso mito del super uomo e della Thule.
La quarta particolarità
Una quarta anomalia, quella che a nostro avviso è la più qualificante, è che l’Rh- negativo sia apparso contestualmente a un pacchetto di geni nuovi e performanti per l’evoluzione umana apparsi a loro volta tutti insieme improvvisamente in determinati sezioni del DNA di tutta l’umanità e conosciuti dagli scienziati come geni HAR1 e HAR2. Sono sezioni di DNA dove si assiste improvvisamente ad una versione nuova e in alcuni casi ad una sorta di innesto di interi pacchetti di geni in grado di definire meglio quello che fu l’homo sapiens sapiens moderno.
HAR infatti deriva da Human Accelerator Region, ed è una sequenza di 118 basi nel DNA umano, scoperta nel 2004-2005, che si trova nel cromosoma 20. Il nome stesso dato a questo Upgrade di geni nuovi, nel termine “accelerator” implica come molti scienziati e ricercatori abbiano riflettuto a lungo con un certo sconcerto, sulla velocità di sviluppo che tale regione di DNA abbia avuto nel tempo, e che tale velocità di sviluppo contrasti abbondantemente con la teoria dell’evoluzione.
Conclusioni
Nella regola degli indizi si dice che un indizio è solo un indizio, due indizi sono coincidenze ma tre o più indizi stabiliscono una prova.
Quest’ultimo aspetto infatti unito a tutti gli altri visti su, produrrebbe una sorta di raccolta di possibili prove sull’esistenza di una pistola fumante interventista nella storia dell’evoluzione umana. In fondo tutte le religioni mondiali parlano dell’uomo come un essere creato da una intelligenza superiore e come non frutto di una lunga evoluzione.
© A cura di Fernando Stufano
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