Avere una spada di Damocle sulla testa ha, come significato, quello di una minaccia costante o un pericolo imminente che grava su una persona. L’espressione “Spada di Damocle”, diffusa a partire dalla seconda metà del 19° secolo, ha origini antichissime. La troviamo, infatti, per la prima volta in Storia di Sicilia scritto dallo storico Timeo di Tauromenio.
In seguito, fu ripreso da Cicerone e riportato nella “Tusculanae Disputationes”. Secondo la tradizione, Damocle, un cortigiano alla corte di Dioniso il Vecchio, tiranno di Siracusa dal 430 a.C. al 367 a.C. visse un’esperienza molto educativa dove comprese che, essere in una posizione di potere, non ha tutti i vantaggi e le gioie che si potrebbero immaginare.
Dalla leggenda al modo di dire
Secondo la leggenda Dioniso, conosciuto anche come Dionigi, escogitò uno stratagemma per far comprendere al suo cortigiano che il potere e la felicità di un re possono essere molto effimere e illusorie. Damocle, infatti, grande adulatore del tiranno di Siracusa, ad ogni occasione che gli si presentava, ricordava al suo signore quanto fosse fortunato ad avere quella posizione di prestigio e potere.
Un giorno Damocle venne inviatato a un grande banchetto organizzato da Dioniso stesso. Come prevedibile, anche quella volta, Damocle non perse occasione non solo per adulare il suo re elogiandolo per tanta ricchezza e sfarzo ma anche per ripetergli di quanto fosse fortunato.
Così, durante la cena, Dioniso invitò il suo cortigiano a sedersi sul trono. Tuttavia, pochi istanti dopo, Damocle si accorse di avere una spada sospesa sulla testa che pendeva dal soffitto della grande sala. Questa era legata a un sottilissimo crine di cavallo che poteva spezzarsi in qualsiasi momento. Il cortigiano, molto spaventato da quanto appena visto, chiese immediatamente al sovrano di poter lasciare il banchetto. La felicità per quel ruolo e quella posizione che fino a qualche minuto prima aveva tanto desiderato scomparve immediatamente. E questa, per lasciar posto a un forte senso di insicurezza, inquietudine e paura.
La morale dell’espressione Avere una spada di Damocle sulla testa è semplicissima. Bramare il potere di una persone che, proprio in virtù di questo, vive nella costante paura di perdere tutto in un attimo, non è mai consigliabile.
La gran parte delle persone che detengono una qualsiasi forma di potere, di solito, non hanno veri amici, sono circondati da persone interessate esclusivamente ad avere vantaggi e si devono sempre guardare le spalle dato che non si possono fidare di nessuno, o quasi. Vivono nel costante timore e ansia che qualcuno possa portare via tutti i loro beni. Siamo quindi sicuri di desiderare, fino quasi a invidiare, una posizione che pensiamo sia migliore della nostra?