Come coltivare l’Ibisco in giardino e in vaso
Prima di leggere questa guida su come coltivare l’Ibisco è doverosa una breve premessa. L’Ibisco fa parte della famiglia delle Malvaceae, è originario dell’Asia Minore e ne esistono oltre 200 specie. I suoi fiori essiccati lasciati in infusione, producono il karkadè, una bevanda da gustare sia calda che fredda.
Coltivare l’Ibisco: principali caratteristiche della pianta

I fiori di Ibisco di colore bianco sono simbolo di lealtà, mentre donare i fiori di Ibisco a chi si ama significa omaggiarne la bellezza.
Irrigazione, concime e cura dell’Ibisco
Generalmente l’Ibisco ama i climi miti ed estati lunghe e calde, anche se alcune specie tollerano senza problemi gli inverni freddi delle zone temperate.
L’Ibisco è una pianta di semplice coltivazione e richiede quindi poche cure. Come posizione occorre scegliere una zona molto luminosa. Infatti, l’Ibisco ama la luce e il caldo, zone ben arieggiate e dove non ristagni l’umidità dell’aria. Attenzione però a luoghi troppo ventosi. L’Ibisco cresce molto facilmente, è una pianta forte e vigorosa; quando è coltivato all’esterno si accontenta delle precipitazioni ma quando è presente un periodo di siccità prolungato e il terreno è secco e asciutto occorre procedere con annaffiature regolari.
L’Ibisco va irrigato durante le prime ore del mattino o dopo il tramonto. Nel periodo che precede la fioritura estiva occorre concimare con prodotti a base di azoto, fosforo e potassio. Durante la primavera i nuovi germogli possono essere attaccati dagli afidi. Si può rimediare sia con prodotti specifici che con preparati naturali da fare in casa. Uno dei più comuni è quello di far sciogliere 50 grammi di sapone in tre litri di acqua e versare il liquido nello spruzzatore e, una volta freddo, irrorare quindi la pianta.
© A cura di Simone Pifferi
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