Storia e leggende del Massiccio dello Sciliar
Il Massiccio dello Sciliar è una montagna dalla forma particolare ricca di storia. Già i Romani la consideravano un luogo di culto e la chiamavano il Monte Castello. Questo massiccio si trova al centro del parco naturale dello Sciliar nelle Dolomiti e precisamente a ridosso della provincia di Bolzano.
Si parla di questo massiccio dall’età del bronzo quando l’alpeggio dell’Alpe di Siusi veniva utilizzato come pascolo d’alta montagna. Per la sua vastità è considerato il più grande d’Europa e, tra i migliori in Europa per la purezza dell’aria e per i pascoli che da sempre vengono lavorati a mano, curati nel rispetto della natura e dell’ambiente che li circonda.
Aguane e bregostane
Tante leggende si intrecciano tra i prati dell’Alpe Siusi come quella delle aguane, degli spiritelli che custodiscono le sorgenti e usano l’acqua per curare, oppure le bregostane che con le loro spezie curano i malati; ci sono anche elfi, gnomi e fiori incantati chiamati salvans e salingen.
Le streghe dello Sciliar
Si narra che tra il 1506 e il 1510 a Fiè allo Sciliar, nel tribunale allestito all’interno del Castel Prösels ci furono nove processi alle streghe, tutti presieduti da Leonhard von Völs, il più famoso persecutore di streghe, eppure dalle panchine disseminate lungo la Bullaccia si percepisce ancora la loro presenza, quelle panchine dove le streghe ammiravano il paesaggio e partivano sulle loro scope per sorvolare con grida sfrenate e fulmini l’Alpe di Siusi.
Sciliar: luogo di pace e armonia
Tra miti e leggende questo alpeggio è diventato un luogo di pace e armonia con la natura. Un’area dove ritrovare il proprio benessere a la propria sinergia con la natura.
Il paesaggio che ci si ritrova davanti quando si arriva in queste terre è tipicamente montano con valli e pendii, vigneti e boschi di conifere il tutto circondato dalle vette delle Dolomiti.
La parte bassa dell’Alpe Siusi si trova a 1.850 metri mentre il punto più alto è a 2.350 metri e si estende per ben 56 chilometri quadrati che ospitano il terreno ideale per sport invernali ed escursioni estive, passeggiate rilassanti e arrampicate più impegnative.
Ci sono 365 rifugi, malghe e baite dove assaporare la cucina tipica mentre si passeggia per i pascoli respirando l’aria pulita profumata dalle tante varietà di fiori, alcune delle quali ormai rari , impossibili da trovare in altre località.
Fiè allo Sciliar e i bagni di fieno
Simbolo di questa valle è il comune di Fiè allo Sciliar che ospita manifestazioni annuali all’interno del tipico Castel Prösels ma che dal 1835 è conosciuto per essere un luogo di benessere, tranquillo e salutare.
Il benessere a Fiè allo Sciliar è famoso grazie al tipico bagno di fieno, realizzato col fieno di alta qualità, ricco di erbe alpine speciali, provenienti dalle malghe di quote sopra i 1.700 metri, utilizzate in maniera naturale come si faceva una volta, un componente ricco e prezioso.
Questi bagni di fieno sono l’ideale per rilassare spirito e anima ma non solo. Il benefici che si traggono da questa pratica sono tantissimi. Si può infatti combattere l’artrosi, la sciatica, i dolori reumatici, i disturbi del sonno e della digestione, le condizioni di stanchezza psichica e fisica.
Il Laghetto dello Sciliar: un luogo di pace assoluta
Ai piedi dello Sciliar c’è il laghetto di Fiè, un altro vanto per il paese, che d’estate diventa un bellissimo bacino. Definito ufficialmente “luogo di benessere” nel 2010 venne premiato da Legambiente per essere uno dei laghi più puliti d’Italia.
Questo lago, non più profondo di tre metri e mezzo, fu creato come bacino di pesca dai signori di Fiè. Ora la pesca è vietata ma il lago è ancora alimentato come in origine dalle acque che sgorgano pure dalla sorgente chiamata “Sangue dello Sciliar”, che nasce ai piedi della montagna.
Nelle malghe d’alta quota, facilmente raggiungibili anche con passeggino, è possibile trovare ospitalità e attrattive anche per i bambini con animali quali pony, capre e asini. Il tutto, sempre molto integrato nell’ambiente naturale circostante e con viste mozzafiato.
Escursioni e gastronomia
Per gli appassionati di escursioni questo è il luogo prefetto. Si può scegliere, infatti, tra boschi ombrosi e profumati, sentieri soleggiati e ricchi di colori fino alle Dolomiti. Se non si ama camminare si può sempre usare la mountain bike e trovare i percorsi più svariati. Dal tranquillo giro dal paese fino alla malga fino alle salite più impegnative e anche dei downhill mozzafiato.
E per gli appassionati di cucina ci sono specialità gastronomiche da non farsi scappare. Infatti, i piatti e i dolci tipici della zona vengono realizzati con prodotti locali che racchiudono la forza del posto. Ingredienti coltivati con passione dai contadini dei consorzi che garantiscono genuinità e qualità. Una cucina rustica tipica dell’alto atesino, fatta di saporiti piatti, ravioli fatti a mano, krapfen dolci, marroni e vino novello.
© A cura di Valeria Bonora
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