Frasi di Daniel Pennac.Ā Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni ĆØ uno scrittore francese nato a Casablanca il 1Ā° dicembre del 1944. Trascorre la sua infanzia in Africa, nel sud-est asiatico, in Europa e nella Francia meridionale. Pessimo allievo, solo verso la fine del liceo ottiene buoni voti, quando un suo insegnante, nonostante la sua dislessia, comprende la sua passione per la scrittura e, al posto dei temi tradizionali, gli chiede di scrivere un romanzo a puntate, con cadenza settimanale. Diventato autore di libri per ragazzi, nel 1985, Daniel Pennac comincia ā in seguito ad una scommessa fatta durante un soggiorno in Brasile ā una serie di romanzi che girano attorno a Benjamin MalaussĆØne, capro espiatorio di “professione”, alla sua inverosimile e multietnica famiglia, composta di fratellastri e sorellastre molto particolari e di una madre sempre innamorata e incinta, e a un quartiere di Parigi, Belleville. Ottiene la laurea in lettere all’UniversitĆ di Nizza, nel 1968, diventando contemporaneamente insegnante e scrittore. FonteĀ Wikipedia.
Le piĆ¹ belle citazioni e frasi di Daniel Pennac sulla vita
Ci sono persone magnifiche su questa terra, che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Uno crede di portare fuori il cane a fare pipƬ mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.
Le piĆ¹ belle citazioni e frasi di Daniel Pennac sulla vita
“Invecchiare, che orrore” diceva mio padre “ma ĆØ l’unico modo che ho trovato per non morire giovane”.
Se dovessimo considerare lāamore tenendo conto dei nostri impegni, chi ci si arrischierebbe? Chi ha tempo di essere innamorato? Eppure, si ĆØ mai visto un innamorato non avere tempo per amare? Non ho mai avuto tempo di leggere, eppure nulla, mai, ha potuto impedirmi di finire un romanzo che mi piaceva.
Se incontri un essere umano nella folla, seguilo.
CiĆ² che Dio non puĆ² piĆ¹ fare, una donna, a volte, lo puĆ² fare.
Non ha solo occhi che vedono, ha occhi che fanno vedere.
Ć proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia.
Ho fotografato quello che mi capitava sott’occhio, senza ricerca nĆ© distinzione; i ricordi sono figli del caso, solo gli imbroglioni hanno la memoria in ordine.
L’uomo non si nutre di veritĆ , l’uomo si nutre di risposte.
L’uomo costruisce case perchĆ© ĆØ vivo, ma scrive libri perchĆ© si sa mortale. Vive in gruppo perchĆ© ĆØ gregario, ma legge perchĆ© si sa solo. La lettura ĆØ per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire.
Le piĆ¹ belle citazioni e frasi di Daniel Pennac sulla vita
Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno ĆØ autorizzato a chiederci conto di questa intimitĆ .
La prudenza ĆØ lāintelligenza del coraggio.
Di fronte alla cattiveria e al grottesco della realtĆ , l’ironia ĆØ un modo di reagire, di farsi del bene.
Se davvero volete sognare, svegliatevi…
La peggior mostruositĆ ĆØ sempre figlia di una bambinata.
La cosa che ci insegna il futuro, quando diventa passato, ĆØ che le cose non vanno mai come prevediamo.
Eh sƬ, la veritĆ non sta ad alta quota, ma in basso, in una tana. Bisogna scendere, bisogna scavare.
Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica.
Le piĆ¹ belle citazioni e frasi di Daniel Pennac sulla vita
Nel deserto il tentatore non ĆØ il diavolo, ĆØ il deserto stesso: tentazione naturale di tutti gli abbandoni.
Ma c’ĆØ qualcosa di peggio dell’imprevisto, […] le certezze!
Quel che abbiamo letto di piĆ¹ bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara.
Quando la vita ĆØ appesa ad un filo, ĆØ incredibile il prezzo del filo!
Si immagini da qualche parte in un romanzo, questo la aiuterĆ a lottare contro la paura. Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Eh sƬ, la veritĆ non sta ad alta quota, ma in basso, in una tana. Bisogna scendere, bisogna scavare.
La veritĆ non ĆØ qualcosa di dovuto. La veritĆ ĆØ una conquista, sempre!
La pazienza del consolatore deriva dal fatto che anche lui ha le sue rogne.
Gli insegnanti devono amare con curiositĆ antropologica quella tribĆ¹ di alunni che ogni mattina si trovano di fronte.
La vita non ĆØ un romanzo, lo so… lo so. Ma solo lo spirito del romanzo puĆ² renderla vivibile.
Quando la vita ĆØ quello che ĆØ, il romanzo ha il dovere di essere quello che vuole.
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