Cosa vedere, come visitare e quando andare a Stonehenge
Il complesso megalitico di Stonehenge, il cui significato è “pietre sospese”, sorge a circa 13 km da Salisbury e a 3 chilometri dalla cittadina di Amesbury immersa nella verdeggiante pianura dello Wiltshire.
Aggiunto alla lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1986 Stonehenge si presenta agli occhi del visitatore come un cerchio di enormi pietre allineate seguendo i punti di solstizio ed equinozio. Molti archeologi e studiosi sono concordi nel datare la costruzione di Stonehenge tra il 2500 e il 2000 a.C. Il terrapieno di forma circolare e il fossato risalirebbero, invece, al 3100 a.C. Utilizzato probabilmente come osservatorio astronomico e luogo di culto, la struttura del complesso neolitico si presenta quasi del tutto diversa da come doveva apparire subito dopo la sua costruzione.

Le tesi in merito al suo utilizzo, rimangono ancora oggi oggetto di discussione da parte di diversi studiosi. I primi accenni a Stonehenge risalgono all’anno 1135 e si possono trovare nell’Historia Regum Britanniae. Qui, Goffredo di Monmouth narra che le pietre fossero state trasportate da una tribù di giganti dall’Africa all’Irlanda. Da qui sarebbero state fatte ‘volare’ attraverso il mare dal mago Merlino. Un’altra leggenda narra invece che i megaliti furono rubati, dal Diavolo, a una donna irlandese. In seguito, furono erette nuovamente nella piana di Salisbury da mago Merlino per conto di Ambrosius Aurelianus, il re dei Bretoni.
Oltre che frequentatissima meta turistica, Stonehenge è anche meta di frequenti pellegrinaggi da parte di cultori e seguaci di religioni neo pagane tra cui Celtismo e Wicca. Nel 1985 il governo britannico abolì il festival musicale che si era tenuto a cavallo tra il 1972 e il 1984. Questo a causa di violenti disordini scoppiati tra le forze dell’ordine e i partecipanti in quella che più tardi venne definita la “Battaglia di Beanfield”.