Perché ho paura degli aghi? La Belonefobia
Belonefobia è un termine di origine greca il cui significato letterale è paura degli aghi. Il Manuale Statistico e Diagnostico dei disturbi mentali (DSM 5) l’ha inserita tra le fobie specifiche del tipo sangue – iniezioni – ferite. È spesso associata all’Emofobia (la paura del sangue), all’Algofobia (paura del dolore) e alla Traumatofobia (paura delle ferite).
La Belonefobia si caratterizza per la paura eccessiva e irrazionale per gli aghi e qualsiasi oggetto che può causare sanguinamento e ferite, come siringhe, forbici, coltelli, spilli, pezzi di vetro etc. Colpisce il 10% della popolazione mondiale.
Il timore che si prova nell’essere minacciati con un coltello o nel vedere un’aggressione in televisione, è una reazione naturale. Il belonefobico prova terrore anche quando l’oggetto non rappresenta un reale pericolo, come il pensiero di fare le analisi del sangue o l’anestesia dal dentista.
Può essere identificata anche con i termini Tripanofobia (paura delle iniezioni), Aichmofobia (paura degli aghi), Enetofobia (paura degli spilli) e Vaccinofobia (paura dei vaccini).

Quali sono le cause della Belonefobia?
La Belonefobia, ovvero la paura degli aghi, può essere causata da vari fattori:
- un evento traumatico, come il dolore provato per l’essere stato bucato più volte con l’ago per trovare la vena o la testimonianza di una dolorosa procedura medica da parte di un amico.
- predisposizione genetica.
- teoria evolutiva. Secondo il Dr. James G. Hamilton gli uomini morivano soprattutto a causa delle ferite prodotte da artigli, zanne, coltelli, frecce e spade, per cui impararono ad evitarle. Le nuove generazioni hanno, quindi, ereditato questo meccanismo di sopravvivenza dal passato.
- iperalgesia ovvero un’ipersensibilità al dolore.
Quali sono i sintomi della paura degli aghi?
I principali sintomi di chi soffre di Belonefobia, variano sia d’intensità che da persona a persona, e sono principalmente:
- ansia
- angoscia
- capogiri
- nausea
- tachicardia
- sudorazione fredda
- mancanza di respiro
- sincope vaso vagale e svenimento
- brividi
- attacchi di panico
Come combattere la paura degli aghi
Affinché la Belonefobia possa essere diagnosticata, il soggetto deve essere consapevole che la propria paura è ingiustificata e sproporzionata rispetto alla reale minaccia. Inoltre i sintomi devono durare da oltre sei mesi e avere un impatto negativo nella vita quotidiana. Inoltre il belonefobico evita di andare dal medico o di sottoporsi a iniezioni necessarie con conseguenze sfavorevoli per la propria salute.
La Belonefobia può essere trattata con la terapia cognitivo – comportamentale. Il paziente viene esposto alla propria fobia in modo che possa affrontarla con tecniche di autocontrollo emotivo e tecniche di rilassamento, come esercizi di respirazione e yoga.
Con la terapia di esposizione e desensibilizzazione sistematica, si entra progressivamente in contatto con lo stimolo fobico, fino a quando non diventa un’abitudine che non genera più lo stato d’ansia. Ad esempio prima si guada l’immagine di un ago, successivamente si interagisce con una siringa senza ago e poi con ago, fino ad arrivare a farsi una vera iniezione.
Per prevenire lo svenimento, dovuto alla sincope vasovagale, si può impiegare la tecnica della tensione applicata che consiste nell’irrigidire i muscoli per far aumentare la pressione. Nei casi più gravi, il medico può prescrivere sedativi e beta-bloccanti per ridurre gli effetti dell’ansia.
Una curiosità: il Massachusetts Institute of Technology ha inventato la siringa senza ago, che oltre ad essere indolore, elimina il rischio di punture accidentali.
A cura di Filomena Iannone